Cani e gatti: i nuovi membri delle famiglie italiane

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Compagni di vita, membri della famiglia, fonti di gioia e, come succede per ciò che si ama, anche di qualche preoccupazione. Di certo non più solo animali domestici. Tanto che, secondo il dummy Rapporto Italia 2019 di Eurispes, un terzo degli italiani ha aperto la propria casa agli animali domestici: cani e gatti in Italia sono circa 15 milioni e vengono preferiti rispettivamente dal 40,6% e dal 30,3% delle famiglie.

Il report fotografa un legame fortissimo: sei italiani su dieci considerano il proprio pet il loro migliore amico; quasi un terzo (il 32,9 %) lo vede come un figlio: dorme con lui (il 53,5%), gli dedica il proprio tempo libero, in alcune occasioni rinuncia a eventi, uscite o vacanze pur di non farlo stare solo (il 46,2%)1.
In alcuni casi, cani e gatti diventano destinatari di elargizioni o eredità milionarie, come accaduto recentemente alla gatta Choupette dopo dummy la scomparsa del suo padrone, il famoso stilista Karl Lagerfeld. Una circostanza eclatante, ma non unica nel panorama internazionale.

E se sempre più persone considerano gli animali domestici parte fondamentale della propria vita, anche la legislazione risponde di conseguenza.

Alla Camera è stato infatti avviato già nel 2017 – e ripreso nel 2018 – l’iter di una proposta di legge per inserire il proprio animale nello stato di famiglia e la Lombardia è già diventata la prima regione italiana nella quale è possibile farsi seppellire insieme al cane o al gatto con cui si è condivisa la vita2.

Anche il mondo del lavoro ha cominciato a riconoscere gli animali domestici come parte integrante del welfare: da tempo, negli Usa, ci sono aziende che concedono ai dipendenti che adottano un cucciolo un dummy congedo parentale retribuito, ma anche l’Italia sta imboccando questa strada. Nel settore pubblico fa da apripista l’Agenzia di Tutela della salute (ex Asl) di Milano e hinterland, che permette ai suoi dipendenti di portare a lavoro il proprio amico a quattro zampe, purché il proprio responsabile e i colleghi siano d’accordo e l’animale sia coperto da una polizza assicurativa3. Questa tendenza è già comune anche a molte aziende del settore privato, sia multinazionali che piccole e medie imprese.

Questo amore trova riscontro concreto anche nel bilancio familiare: negli ultimi anni la spesa per il mantenimento del proprio animale è cresciuta costantemente (dummy dati Eurispes 2019)e, nel 2019, la media dei costi annuali ammonta a 1.700€/anno per un cane e 600€/anno per un gatto5.

Per offrire il sostegno migliore nell’eventualità di spese veterinarie legate a cani e gatti, Allianz ha ideato dummy Petcare, la polizza composta da 4 pacchetti con livelli di protezione crescente, che a partire da 10€/mese per il cane e 6€/mese per il gatto, prevede il rimborso delle spese veterinarie con un massimale di 3.000 euro e consente di scegliere anche una protezione per responsabilità civile fino a 1.000.000 di euro per i danni che il proprio animale potrebbe causare a persone, altri animali o cose.

Nota: a partire da luglio 2020 il prodotto Allianz PetCare non è più acquistabile.
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11 Dati Eurispes 2018.
2 Consiglio Regione Lombardia, Riforma dei servizi cimiteriali, 20 febbraio 2019.
3 Alla Ball Beverage Packaging di Nogara, nel Veronese, sono invece state inserite, nel contratto collettivo dei dipendenti, 8 ore all’anno di permesso retribuito per prendersi cura del proprio animale domestico.
4 Secondo i dati Eurispes, sono aumentati coloro che investono tra i 51 e i 100 euro (33,2% a fronte del 31,4% del 2018 e del 15,4% del 2017). In crescita anche coloro che spendono tra i 101 e i 200 euro (14,5% rispetto all’8,1% del 2018, al 4,5% del 2017). La spesa da 201 a 300 euro riguarda il 3,7% del campione (+1,5% rispetto al 2018, nel 2017 nessuno spendeva questa cifra.
5 Elaborazione Allianz di dati Rapporto Assalco – ANMVI e ADOC.
6 I costi per un intervento veterinario su cani e gatti sono variabili, come riportato nell’ultima Tabella delle prestazioni dei medici veterinari pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 agosto 2016. Ad esempio, si va da poco più di un centinaio di euro per una biopsia, agli oltre 450 euro per un intervento specialistico come una laparoscopia, fino ai circa 2.000 euro degli interventi al cuore (cifre che escludono i costi per anestesie e trattamenti post-operatori).

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