Oltre 1.000 euro in meno di stipendio all’anno.
Dal 2010 al 2017, il salario medio degli italiani è diminuito del 3,5%1. Allo stesso tempo, in Paesi come Germania e Francia, invece, la retribuzione è addirittura aumentata, rispettivamente del 9,7% e del 5,3%. È il quadro disegnato dall’ultimo Report della Fondazione Di Vittorio della CGIL, realizzato partendo da dati OCSE. Un confronto a “prezzi costanti”, ovvero simulando che il costo per beni e servizi del 2010 sia uguale a quello di oggi. In sintesi: rispetto a sette anni fa gli italiani hanno 1.050 euro in meno a disposizione per le spese.
Minor potere d’acquisto, che si somma alla difficoltà di risparmiare. Secondo il Rapporto Italia 2019 di Eurispes, infatti, quasi un italiano su due (il 45,1%) è costretto a utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese (erano il 40,7% nel Rapporto 2018). Il risultato è un bilancio familiare sempre più precario: l'indagine Acri-Ipsos, mostra che, nel 2018, il 64% delle famiglie italiane non potrebbe far fronte a una spesa imprevista di 10.000 euro e il 22% (in aumento del 2% rispetto al 2017) non riuscirebbe a sostenere in autonomia un’uscita economica imprevista di soli 1.000 euro.
Un danno all’auto, un tubo rotto nell’impianto idraulico di casa, ma anche danni causati da un’alluvione o da bambini e animali domestici alle proprietà dei vicini. In questo clima d’incertezza economica, una spesa extra o inevitabile, pur se relativamente bassa, può mettere in seria difficoltà.
È dunque buona regola per ogni famiglia seguire alcuni accorgimenti per gestire il bilancio familiare e tenere sotto controllo le spese. Ma è altrettanto opportuno ridurre il rischio.
Il bilancio familiare: come gestirlo al meglio?
Ecco cinque consigli per imparare a gestire il proprio bilancio familiare e per non farsi trovare impreparati di fronte a ogni eventualità.
1) Compilare un registro con le proprie entrate e uscite divise per categoria. Ciò aiuta a tenere traccia di spese fisse (come ad esempio il pagamento di Tari e Tasi) ma sporadiche, che possono incidere notevolmente sul bilancio. Può essere utile usare strumenti come il Calcolatore Consob, un budget planner che aiuta a far quadrare i conti calcolando la propria capacità di risparmio e aiutando a mettere a fuoco le criticità.
2) Individuare un giorno fisso, magari l’ultimo del mese o quello in cui si riceve lo stipendio, da dedicare all’aggiornamento degli elenchi e al monitoraggio del bilancio familiare.
3) Imparare a gestire gli acquisti d’impulso, soprattutto online. La facilità e velocità con cui si svolge l’operazione sui siti di eCommerce rischia di sminuire, a livello inconscio, il peso della transazione economica. Il consiglio, prima di comprare un oggetto, è quindi di metterlo nel carrello ma aspettare 48 ore prima di procedere con il pagamento. Così da darsi il tempo di considerare se è veramente qualcosa di cui non si può fare a meno.
4) Annotare anche spese di piccolo importo, che tendono a finire sotto traccia. Per esempio la colazione al bar: una media di 2,40 euro (dati FIPE 2018) ogni mattina che, se sommati per i 305 giorni lavorativi del 2019, si trasformano in una spesa di 732 euro. Il consiglio è valutare se, al termine dell’anno, quella singola spesa ha inciso per più dell’1% sul bilancio complessivo. Se la risposta è affermativa, può valere la pena metterla in discussione. In caso contrario, si può decidere di non registrarla a partire dall’anno successivo.
5) Provare a mettere in pratica la regola del “50-20-30”, proposta da Elizabeth Warren, docente di Legge e Diritto Commerciale a Harvard, senatrice del Massachusetts e candidata alla presidenza USA. Il 50% del reddito deve essere allocato a spese essenziali e ricorrenti, come la rata dell’affitto o del mutuo, le spese di trasporto, l’acquisto di alimenti. Il 20% andrebbe messo da parte come risparmio o investito, fissando un obiettivo di accantonamento a medio e lungo termine. Il 30% da riservare a spese non necessarie ma comunque importanti come svaghi, sport, viaggi.
Nonostante questi accorgimenti, è sempre possibile che un’uscita imprevista – causata ad esempio da un guasto, un inconveniente domestico o un furto – risulti difficile da sostenere.
Ecco perché è sempre importante tutelarsi con un prodotto assicurativo come Allianz1 che mette a disposizione, in un’unica polizza, diversi moduli concepiti per rispondere alle esigenze di ciascuna famiglia, a fronte di una piccola spesa mensile.
Un esempio concreto
A Roma (CAP 00141)2 bastano 7,76 euro al mese per sottoscrivere il modulo Allianz1 Danni a Terzi ed essere assicurati fino a 250.000 euro per la responsabilità civile della famiglia. La copertura si estende anche ai danni causati da animali domestici, compresi i cani di razza non pericolosa. Con 9,19 euro in più al mese, si può aggiungere il modulo Allianz1 Furto in Casa, che assicura, fino a 6.000 euro, il contenuto di casa, garage o cantina, inclusi oggetti pregiati come quadri o argenteria3.
In ciascuna città italiana, bastano 3 euro per sommare alla propria polizza il modulo Allianz1 Emergenze in Casa, e garantirsi così l’intervento d’urgenza di un artigiano (idraulico, elettricista, fabbro) per allagamento, mancanza di corrente elettrica, assistenza con gli elettrodomestici e smarrimento delle chiavi di ingresso4. Il tutto sempre a portata di smartphone, grazie all’app AllianzNOW.
Nota: a partire da aprile 2021 il prodotto Allianz1 non è più acquistabile.
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